Archive for 8 Aprile 2021

La destituzione degli intellettuali (Agalma)

Destituzione intellettuali (per Perniola 19-20 ottobre 2007 uscito su “Agalma”, n.15, marzo 2008, pp.43-49)

Raul Mordenti

L’altra critica degli intellettuali

Bisognerebbe distinguere letteratura e intellettualità, scrittori e intellettuali, ma il fatto che il primo termine tenda quasi naturalmente ad occupare tutto lo spazio (tanto più vasto!) del secondo è di per sé significativo: se l’intellettuale può essere confuso con il letterato è forse perché l’intellettualità in quanto tale, anzi la cultura stessa, trova nella parola, nella parola ricercata ed emozionante, nella parola profonda e pregna di senso, nella parola efficace, il suo paradigma fondativo. Variano nel tempo e nei luoghi le professioni e i ruoli in cui s’incarna l’efficacia sociale della parola: poeti, sciamani, indovini, filosofi, rètori, maestri, profeti, rabbini, aedi, sacerdoti, filologi, bibliotecari, monaci, chierici, ambasciatori, cancellieri, consiglieri, storiografi, preti, letterati, predicatori, missionari, papi, philosophes, romanzieri, rivoluzionari, vati, professori, scrittori, propagandisti, ministri, capi, oratori, giornalisti, leaders, creativi, pubblicitari, opinion’s makers, guru, poeti. (Mi permetto di far notare che nell’ordine di questo breve elenco ho cercato di riprodurre addirittura una breve storia della cultura universale la quale, ahimé, come Borges direbbe, coincide largamente con una breve “Storia universale dell’infamia”).      (altro…)

Il Dante di De Sanctis

Raul Mordenti

Il Dante di De Sanctis

(pubblicato in “Il Manifesto”, supplemento “Attraverso Dante”, 24 marzo 2021, pp. 2-3)

De Sanctis non scrisse mai nel corso della sua vita il libro su Dante che aveva promesso, e si era ripromesso, tante volte (anche se le lezioni e i saggi danteschi sono stati poi raccolti in volume). Ma non c’è autore a cui De Sanctis si sia dedicato come a Dante, il quale ha costituito per il critico irpino un modello, sia poetico-letterario e sia etico-politico (con evidenti risvolti anche personali, come accade quando si istituisce e si assume, con tanta convinzione, un modello).              (altro…)

Homo faber: per un’antropologia filosofica gramsciana

Per Convegno gramsciano 3-6- maggio 2007

Raul Mordenti (Università di Roma Tor Vergata)

Homo faber: per un’antropologia filosofica gramsciana

1. Premessa: posizione del problema (non eludibile)

Rispondendo nel marzo del 2006 all’inchiesta “Tempi moderni. Ciò che resta di Marx”[1], Mario Tronti fa risalire l’impossibilità di sostenere ancora una centralità rivoluzionaria della classe operaia non a dati quantitativi (giacché si ammette che la classe operaia nel mondo è in via di incremento quantitativo, non di diminuzione) bensì ad un deficit di cultura, e più precisamente (pare di capire) alla mancanza di un’autonoma antropologia filosofica:      (altro…)