Ricordando Paolo Rossi (a cinquanta anni dalla sua morte)

Facoltà di Lettere della “Sapienza”, aula I, 27 aprile 2016.

Intervento di Raul Mordenti

 

È stato detto che il ’68 a Roma comincia con l’occupazione per l’assassinio di Paolo Rossi, ed è assolutamente vero. Fra quella prima occupazione e il movimento del ’68 ci sono molti elementi di analogia, ma anche un elemento decisivo di differenza.

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Informatica e critica dei testi

L'altra critica

Informatica e Critica dei Testi, di Raul Mordenti

Informatica e critica dei testi è un libro dal fascino disarmante sia per il contenuto sia per lo stile chiaro, semplice, elegante, con il quale Raul Mordenti analizza il rapporto critica testuale/informatica.

Il computer è soltanto una macchina che velocizza i lavori meccanici oppure genera dei problemi inediti? È a partire da questa domanda che hanno inizio le riflessioni dell’autore sul concetto di testo rispetto sia al paradigma gutemberghiano sia al paradigma informatico. Il testo ultimo, perfetto, fisso (conquista della tradizionale filologia) è in realtà la formula, ormai comune, introdotta quattro secoli fa dall’invenzione della stampa: in realtà il manoscritto era tutt’altro che fisso ed immobile.

Con la metodologia informatica la trascrizione del manoscritto torna ad essere il momento fondamentale per lo studioso; essa sposta l’attenzione sul testo in quanto tale e sulla codifica. Quest’ultima è essenziale sia perché la macchina legge le informazioni secondo il suo linguaggio sia perché permette di scomporre il testo in elementi discreti evitando ridondanze e ambiguità. Codificare significa scegliere quali informazioni inserire e quali scartare nella propria procedura di ricerca: la codifica è un atto interpretativo che presuppone da parte dello studioso un rigore intellettuale ed una coscienza teorica forti.

L’informatica, sottolinea Mordenti, è un vero e proprio metodo in cui il testo diventa un luogo di elaborazione e di produzione interattiva, riproponendo le due fasi caratteristiche dell’antico scriptorium: la conservazione e la riscrittura.

(Simona Casciano)

“Boccaccio e Belli” in Testo e Senso

[PDF completo dell’intervento di Raul Mordenti pubblicato su TestoeSenso.it N° 14 (2013)]

Abstracts
Il saggio (derivato da un intervento orale nel ciclo per le celebrazioni dei centocinquanta anni dalla morte di Belli) propone di trovare un’analogia non superficiale fra i due Autori, Boccaccio e Belli, nel fatto che entrambi violano l’interdetto fondativo della letteratura italiana (o della sua linea prevalente, quella petrarchesca); tale interdetto consiste nella rimozione del corpo. È questo che fa dei due gli Autori proibiti per antonomasia della nostra tradizione culturale. L’argomento è sostenuto da una lettura sinottica di due versioni della novella di Griselda: il testo di Boccaccio ( Decameron X,10) e la traduzione in latino che ne fece Francesco Petrarca. I riferimenti alla corporeità (e alla corporeità femminile in particolare), presenti costitutivamente in Boccaccio, sono rimossi o rovesciati, provocando anche singolari equivoci nella comprensione del testo (altro…)

La candidatura di Tsipras: una buona notizia e due problemi aperti

di Raul Mordenti

(ADISTA, a. XLVIII, suppl. al n.6219, 1 marzo 2014, pp.4-5)

La candidatura alla carica di Presidente della Commissione Europea di Alexis Tsipras è davvero una buona notizia, in un momento in cui abbiamo molto bisogno di buone notizie.

La personalità politica del candidato è garanzia di una visione dell’Europa e delle sue politiche radicalmente alternativa al massacro sociale che abbiamo di fronte. Syriza, il partito greco di cui Tsipras è leader, è stato alla testa nell’opposizione ai diktat della Troika e delle banche (di cui l’attuale governo dell’Europa è espressione diretta). Come si ricorderà, alla Grecia fu imposta dalla Troika europea e dalla BCE una politica di cosiddetto “rigore”, tutto finalizzato a restituire soldi alle banche, cioè alla Germania e alla Francia. Il PASOK (il Partito socialista greco) ubbidì a quelle politiche perinde ac cadaver, tagliando ferocemente scuola, sanità, pensioni, e migliaia e migliaia di posti di lavoro, con il bel risultato non solo di colpire le condizioni di vita dei greci (in Grecia è tornata la fame e la morte per malattie curabilissime) ma anche di far peggiorare tutti i parametri dell’economia greca, compreso il mitizzato rapporto debito/PIL). Syriza invece si oppose, e si oppone, passando in pochi mesi dal 3% scarso dei voti al 26%, e i sondaggi danno attualmente il partito di Tsipras come il primo partito greco. Ecco una prima lezione per la sinistra italiana: l’opposizione seria può pagare e paga, mentre l’obbedienza alla banche porta alla bancarotta in primo luogo la cosiddetta sinistra che la segue. Non solo, ma l’esperienza positiva di Syriza dimostra anche che l’opposizione può unire la sinistra, beninteso a partire dalla chiarezza e dalla coerenza: è superfluo dire che non è neanche pensabile per i compagni greci l’idea di convergere nel PASOK, dato che in Grecia, come ovunque in Europa, la socialdemocrazia è la più obbediente longa manus delle politiche antipopolari delle banche e della Troika (altro…)

Contro il “Renzusconellum”, non c’è un minuto da perdere!

da Liberazione.it

Si è svolta sabato a Roma, presso il centro sociale ’”Angelo Mai”, un’importante assemblea sulla legge elettorale “Renzusconellum”, o “Porcellum-bis” (anche i nomi hanno un destino, e non è bene chiamare con il neutro nome di “Italicum” questa legge), che ha convocato una mobilitazione generale davanti alla Camera per l’11 febbraio (quando riprenderà a Montecitorio la discussione).
Gli interventi di giuristi e militanti (fra gli altri Andreozzi, Azzariti, Forcone, Amati, Ragusa, Russo Spena, Falomi, La Valle, Mascia) hanno chiarito bene di che si tratta: una riedizione del “Porcellum”, duplicato, e peggiorato, proprio negli elementi già giudicati incostituzionali dalla Corte, cioè il premio di maggioranza e la designazione nominativa degli eletti da parte dei Partiti; sul terzo elemento caratteristico di questo mostro giuridico, cioè le soglie di sbarramento (per giunta variabili a seconda degli interessi di Renzusconi e Berluschenzi e dei loro alleati), la Corte non si è pronunciata solo perché il punto non era stato sollevato dai ricorrenti, ma non c’è dubbio che sia questa la violazione più clamorosa al dettato della Costituzione (art. 48, secondo comma) “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto.” (altro…)

Per una scuola di resistenza fondata sul dialogo interculturale e sulla critica

1. Capitò a chi scrive di sostenere a suo tempo che quando in una società si pone il problema dell’insegnamento (e dell’insegnamento della letteratura in particolare) allora questo vuol dire che è aperto anche il problema dell’egemonia. Infatti legato strettamente all’insegnamento della letteratura vive il problema del rapporto coi testi, quali testi leggere, come leggerli e perché, dunque significa che assieme alla non secondaria questione dell’assetto critico-estetico prevalente viene posta all’ordine del giorno la discussione in merito all’asse valoriale che deve organizzare una società, all’immaginario che essa sceglie e – cosa ancora più importante – decide di trasmettere alle generazioni nuove. Insomma quando si parla di insegnare letteratura è in questione, né più né meno, il problema del senso delle cose.

Una rassegna bibliografica dedicata al dibattito sull’insegnamento della letteratura nel quinquennio 1982-6 occupava 29 fitte pagine solo di titoli (Mordenti 1985: 34-52), e non meno interessante della – chiamiamola così – “quantità” era naturalmente il fatto che di un tale tema si occupasse un prestigioso “Bollettino” bibliografico letterario di livello universitario. D’altra parte la dignità del tema era stata definitivamente consacrata nel 1983, quando a conclusione del secondo volume della Letteratura italiana di Asor Rosa (altro…)

Walter Binni e lo storicismo (nel centenario della nascita di Walter Binni)

[in corso di stampa per la Fondazione Binni, intervento completo disponibile in pdf]

Raul Mordenti

Sulla concezione binniana di poetica

[1. A partire da un appunto di Binni ]

[2. Fra due maestri]

[3. La storia e i conti con Croce]

[4. La poetica (e le sue definizioni binniane)]

[5. La poetica come sintesi]

[dedico questo intervento alla memoria di Umberto “Paci” Carpi, che avrebbe dovuto svolgere in questo nostro incontro una vera relazione introduttiva, e che avrebbe trattato anche del cruciale tema della poetica tanto meglio di quanto io non possa e sappia fare]

 

[1. A partire da un appunto di Binni ]

Nei due ultimi fogli di appunti ritrovati da Lanfranco Binni sulla scrivania dopo la morte del padre e intitolati Quasi una biografia, Walter Binni mette in rapporto la sua “critica poetante” (CITO: “pur lontano come sono da modi estetizzanti o neoestetizzanti”, scrive) con le emozioni che gli hanno fatto da “sorgente”; la poesia e la letteratura, certo, e però non solo queste: […]

(VIDEO) Raul Mordenti: Togliatti e la Costituzione

Togliatti e la sua concezione della rivoluzione

Il testo dell’intervento è reperibile qui

(Intervento al Convegno “Togliatti e la Costituzione” dell’Associazione “Futura Umanità”, Roma, Teatro dei Servi, 8-11-13, video originale sul sito Libera.tv)

Raul Mordenti: Togliatti e la costituzione

Togliatti e la sua concezione della rivoluzione

(VIDEO dell’intervento al Convegno “Togliatti e la Costituzione” dell’Associazione “Futura Umanità”, Roma, Teatro dei Servi, 8-11-13)

Questo breve intervento è essenzialmente un pro-memoria, cioè vorrebbe argomentare intorno all’esistenza di un’idea togliattiana di rivoluzione, che vi fu, che fu operante e determinante e che però, stranamente, – anche di questa stranezza si dovrebbero indagare le ragioni – non compare affatto in quanto tale nel dibattito politico dei comunisti.

Dico subito che per questa riflessione pro-memoria mi gioverò essenzialmente della elaborazione di Franco Rodano, una grande figura di comunista e di rivoluzionario anch’essa colpevolmente assente nella nostra riflessione (dopo la morte di Vittorio Tranqulli, fa ora eccezione solo il gruppo raccolto intorno alla rivista on line di Raffaele D’Agata “il partito nuovo”): anche di Rodano, a trent’anni esatti dalla sua morte, vorrei in tal modo cominciare a riproporre la memoria e soprattutto, con un’espressione che gli fu cara, “la lezione”.

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Presentazione Libro di Pandimiglio all’ISIME

Ringraziamento

Il mio intervento, che in verità non era contemplato nel progetto seminariale di questo incontro fra esperti medievisti, sarà solo di ringraziamento.

Ringraziamento anzitutto all’ISIME e al suo Presidente, Massimo Miglio, il quale non solo ospita questa presentazione ma l’ha voluta fin dall’inizio.

Ringraziamento a Giulia Barone e Nello Pollica, colleghi ed amici di lunga data, che hanno fornito la loro disponibilità, e anzi l’hanno reiterata generosamente una seconda volta, nonostante le circostanze che impedirono nel recente passato questa presentazione.

Ringraziamento alla casa editrice Storia e Letteratura che, nuotando controcorrente (cioè contro le note, terribili difficoltà che attanagliano l’editoria italiana, e tanto più quella di alta qualità culturale), mantiene viva la collana “La memoria familiare”, voluta tanti anni or sono da Gabriele De Rosa (ma su lui, e gli altri promotori e protettori della nostra comune ricerca tornerò fra poco). Nonostante tutte le difficoltà, la collana “La memoria familiare” dedicata ai libri di famiglia giunge ora al suo sesto volume; temo proprio che nessuno di questi libri sarà un best seller, e però oso dire che tutti fanno onore alla qualità sempre splendida della casa editrice fondata da don Giuseppe De Luca e salvata da Federico Codignola: ai due volumi di definizione del fenomeno si sono aggiunti poi quelli dedicati alla pubblicazione filologicamente ineccepibile di due libri di famiglia inediti (i Martelli e i Citone) e ora Leonida Pandimiglio affronta, in modo che credo resterà definitivo, il cuore storico della nostra questione, cioè il libro di famiglia fiorentino, la sua origine, la sua motivazione, la sua evoluzione nei secoli (altro…)