Per una scuola di resistenza fondata sul dialogo interculturale e sulla critica

1. Capitò a chi scrive di sostenere a suo tempo che quando in una società si pone il problema dell’insegnamento (e dell’insegnamento della letteratura in particolare) allora questo vuol dire che è aperto anche il problema dell’egemonia. Infatti legato strettamente all’insegnamento della letteratura vive il problema del rapporto coi testi, quali testi leggere, come leggerli e perché, dunque significa che assieme alla non secondaria questione dell’assetto critico-estetico prevalente viene posta all’ordine del giorno la discussione in merito all’asse valoriale che deve organizzare una società, all’immaginario che essa sceglie e – cosa ancora più importante – decide di trasmettere alle generazioni nuove. Insomma quando si parla di insegnare letteratura è in questione, né più né meno, il problema del senso delle cose.

Una rassegna bibliografica dedicata al dibattito sull’insegnamento della letteratura nel quinquennio 1982-6 occupava 29 fitte pagine solo di titoli (Mordenti 1985: 34-52), e non meno interessante della – chiamiamola così – “quantità” era naturalmente il fatto che di un tale tema si occupasse un prestigioso “Bollettino” bibliografico letterario di livello universitario. D’altra parte la dignità del tema era stata definitivamente consacrata nel 1983, quando a conclusione del secondo volume della Letteratura italiana di Asor Rosa (quello forse più innovativo, intitolato “Produzione e consumo”: Asor Rosa 1983) una intera sezione, quella finale, era stata dedicata a “La scuola e la didattica. L’insegnamento dell’italiano”, con lavori (tutti del 1983) di Ricciardi, Berruto, Ossola, Bertinetto, Mordenti. Il punto più alto di quella riflessione si concretizzava però non nei saggi o nei libri di critica, e neppure nell’attività (pur meritoria) di associazioni come il CIDI o il Centro Romano di Semiotica di Franca Mariani, ma nella produzione di strumenti didattici destinati direttamente alla scuola, cioè in libri di testo, come il mitico Il materiale e l’immaginario di Ceserani-De Federicis: ed anche questo primato dei libri di testo, libri pratici che sono per loro natura dei veri moltiplicatori di esperienze, a me pare che fosse un segno straordinario di vitalità. […segue il resto dell’intervento in pdf]

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