[PDF completo dell’intervento di Raul Mordenti pubblicato su TestoeSenso.it N° 14 (2013)]
Abstracts
Il saggio (derivato da un intervento orale nel ciclo per le celebrazioni dei centocinquanta anni dalla morte di Belli) propone di trovare un’analogia non superficiale fra i due Autori, Boccaccio e Belli, nel fatto che entrambi violano l’interdetto fondativo della letteratura italiana (o della sua linea prevalente, quella petrarchesca); tale interdetto consiste nella rimozione del corpo. È questo che fa dei due gli Autori proibiti per antonomasia della nostra tradizione culturale. L’argomento è sostenuto da una lettura sinottica di due versioni della novella di Griselda: il testo di Boccaccio ( Decameron X,10) e la traduzione in latino che ne fece Francesco Petrarca. I riferimenti alla corporeità (e alla corporeità femminile in particolare), presenti costitutivamente in Boccaccio, sono rimossi o rovesciati, provocando anche singolari equivoci nella comprensione del testo (altro…)