Avvicinandosi il voto per le europee dobbiamo aspettarci la corsa di tutti a sostenere i temi della pace, dell’ambiente, del lavoro, del welfare e a rafforzare la propria immagine con “figurine” di candidati adatti.
Questa corsa a dirsi tutti sostenitori (a parole) di pace, ambiente e diritti dei lavoratori, anche da parte di chi ha messo in atto (nei fatti) politiche di guerra e di distruzione dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori configura una specie di trasformismo di massa, che non danneggia solo la verità ma purtroppo anche la democrazia. L’Italia ha il non commendevole record di parlamentari che hanno cambiato bandiera e partito dopo essere stati eletti: limitandosi ai parlamentari europei, secondo “Il Fatto” (19/04/24, pp. 8-9) sono addirittura 29 su 76 (e l’elenco è incompleto). Sono comportamenti come questi che provocano il crescente disprezzo popolare per la democrazia, di cui l’astensionismo è il segnale più preoccupante.
Faccio solo un paio di esempi: AVS candida alle europee la bella “figurina” del simpatico ex sindaco di Roma Marino, presentato come campione della lotta contro l’inceneritore e ospitato su questo tema nella seguitissima trasmissione di Floris. Peccato che la Giunta Gualtieri, di cui AVS fa parte, l’inceneritore a Roma lo sta facendo. Dunque lo stesso partito AVS critica a parole l’inceneritore, chiedendo voti per questo, e realizza nei fatti l’inceneritore. Fra i candidati e le candidate alle europee c’è anche Elena Mazzoni, di “Pace terra dignità”, che si batte in concreto contro l’inceneritore ed è co-portavoce di una “Rete tutela Roma Sud” che unisce 26 associazioni in lotta da anni contro l’inceneritore. Ma Mazzoni non viene invitata in Tv né da Floris né da nessun altro (questo della decisività dei media nelle elezioni è un altro gravissimo problema della democrazia).
Noi tutti abbiamo sostenuto con forza Mimmo Lucano quando fu ingiustamente perseguitato e condannato; peccato che dovendo scegliere fra due liste, una che ha proposto fino all’ultimo l’unità di tutti e tutte contro la guerra (“Pace terra dignità”: cfr. L’occasione storica di una lista unitaria. ma niente spettatori, nel “Manifesto” del 10 febbraio 2024, p. 15) e una che ha rifiutato ostinatamente tale necessarissima unità (AVS), quel compagno abbia scelto di candidarsi con la seconda
E ancora: si dice che sarà candidato col PD, per ottenere il voto dei cattolici contrari alla guerra, il prestigioso ex direttore di ‘”Avvenire” Tarquinio, una bellissima “figurina” pacifista. Peccato che il PD sia il partito che ha votato e continua a votare (in Italia e in Europa) per l’invio delle armi, cioè per la guerra. D’altronde non c’è limite al “trasformismo mediatico” (chiamiamolo così) in un paese in cui il PD può mettere il volto di Berlinguer sulla sua tessera o in cui un giornale intitolato “L’Unità” può essere diretto da Piero Sansonetti.
Ma senza memoria non c’è futuro. Ricordo allora che sia il PD che i 5 Stelle votarono per la presidente della Commissione Europea Von der Leyen, il simbolo stesso di una Europa di guerra e asservita agli Stati Uniti, e fecero parte della sua maggioranza (ricordate la “maggioranza Ursula”?), e se non sbaglio – il voto fu segreto – votarono per la feroce Von der Leyen anche quegli europarlamentari italiani eletti nel 2019 col PD che ora si presentano nel 2024 con altre liste, come Smeriglio (ora candidato con AVS) o Calenda (ora candidato con sé stesso). D’altra parte ricordiamoci che in Europa i Verdi sono fra i più accaniti sostenitori delle armi e della guerra.
I più anziani ricorderanno che Valpreda fu candidato, portò molti voti alla lista ma non fu eletto, e tutti ricordano il più recente caso Soumahoro che portò molti voti alla lista ma – direi – senza molti risultati per la causa politica dei lavoratori migranti che doveva rappresentare.
Le “figurine” sono belle, alcune bellissime, ma l’affidabilità politica e la coerenza sono più belle ancora.
Raul Mordenti
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