Si è svolta sabato a Roma, presso il centro sociale ’”Angelo Mai”, un’importante assemblea sulla legge elettorale “Renzusconellum”, o “Porcellum-bis” (anche i nomi hanno un destino, e non è bene chiamare con il neutro nome di “Italicum” questa legge), che ha convocato una mobilitazione generale davanti alla Camera per l’11 febbraio (quando riprenderà a Montecitorio la discussione).
Gli interventi di giuristi e militanti (fra gli altri Andreozzi, Azzariti, Forcone, Amati, Ragusa, Russo Spena, Falomi, La Valle, Mascia) hanno chiarito bene di che si tratta: una riedizione del “Porcellum”, duplicato, e peggiorato, proprio negli elementi già giudicati incostituzionali dalla Corte, cioè il premio di maggioranza e la designazione nominativa degli eletti da parte dei Partiti; sul terzo elemento caratteristico di questo mostro giuridico, cioè le soglie di sbarramento (per giunta variabili a seconda degli interessi di Renzusconi e Berluschenzi e dei loro alleati), la Corte non si è pronunciata solo perché il punto non era stato sollevato dai ricorrenti, ma non c’è dubbio che sia questa la violazione più clamorosa al dettato della Costituzione (art. 48, secondo comma) “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto.” (altro…)
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Contro il “Renzusconellum”, non c’è un minuto da perdere!
(VIDEO) Raul Mordenti: Togliatti e la Costituzione
Raul Mordenti: Togliatti e la costituzione
Togliatti e la sua concezione della rivoluzione
Questo breve intervento è essenzialmente un pro-memoria, cioè vorrebbe argomentare intorno all’esistenza di un’idea togliattiana di rivoluzione, che vi fu, che fu operante e determinante e che però, stranamente, – anche di questa stranezza si dovrebbero indagare le ragioni – non compare affatto in quanto tale nel dibattito politico dei comunisti.
Dico subito che per questa riflessione pro-memoria mi gioverò essenzialmente della elaborazione di Franco Rodano, una grande figura di comunista e di rivoluzionario anch’essa colpevolmente assente nella nostra riflessione (dopo la morte di Vittorio Tranqulli, fa ora eccezione solo il gruppo raccolto intorno alla rivista on line di Raffaele D’Agata “il partito nuovo”): anche di Rodano, a trent’anni esatti dalla sua morte, vorrei in tal modo cominciare a riproporre la memoria e soprattutto, con un’espressione che gli fu cara, “la lezione”.
La “Diselezione” di Mordenti
(ovvero: come in Italia è possibile dis-eleggere 5 consiglieri Regionali del Lazio ed eleggere al loro posto altri 2 con una sentenza “errore giudiziario”)
Nemmeno i cittadini o i compagni più informati sanno bene che cosa è successo nella scorsa legislatura regionale e come mai Mordenti, che era stato eletto Consigliere regionale, ad un certo punto, dopo nemmeno un anno, si ritrovò a non essere più Consigliere regionale.
Molti hanno potuto pensare ad un nuovo conteggio dei voti, altri hanno confuso questa vicenda con il ricorso presentato da Michelini contro Badaloni (che invece, almeno in apparenza, non c’entra niente).
In realtà la disinformazione è stata (una volta di più!) assoluta e la vicenda è talmente incredibile che questa mancanza di informazione forse non è affatto casuale.
Ci sembra dunque opportuno raccontare questa vicenda e cercare di fare, con i nostri poveri mezzi, quello che stampa e televisioni evitarono con cura di fare, cioè informare, su una vicenda che riguarda la stessa democrazia, se è vero come è vero che una “strana” sentenza ha cambiato in modo sostanziale la volontà degli elettori del Lazio, portando alla “diselezione” di ben 5 Consiglieri regionali che erano stati regolarmente eletti (oltre a Mordenti, Tola e Pacitto del PDS, De Lillo di Forza Italia, Temperini di AN) ed alla “elezione” al loro posto di 2 altri che non erano stati affatto eletti (Renzi del PRI e Pizzutelli del PSDI) (altro…)