Archive for Raul Mordenti

La “Tastiera dedicata ZLB” versione 4.0.

La “Tastiera dedicata ZLB” versione 4.0.

(DA RIVEDERE) (altro…)

Sul 4% (intervista di Alba Vastano)

A conferma del carattere tossico dello sbarramento elettorale, posso testimoniare che quando si parla di come votare questo del rischio di non raggiungere il 4% è l’UNICO argomento che trovo contro il voto a Pace Terra Dignità. I programmi non contano più niente, le idee non contano più niente, non contano più niente neppure i comportamenti tenuti dai diversi partiti. (altro…)

Proporzionale: è la legge elettorale che impedisce alla destra di vincere

Proporzionale: è la legge elettorale che impedisce alla destra di vincere,

in “Il manifesto”, 16 aprile 2021 , pp. 1, 15

Trovo sorprendente, e deplorevole, che l’appello per una legge elettorale proporzionale di autorevolissimi giuristi comparso sul “Manifesto” non abbia ancora suscitato quel massiccio movimento di consensi che merita.

Direi che non capire la centralità (e oggi l’urgenza) della lotta per la proporzionale significa non aver capito come la destra abbia potuto finora vincere e – soprattutto – non capire come essa si prepari a sferrare il colpo finale alla democrazia e alla Costituzione. (altro…)

Alberto Asor Rosa, uomo di scuola

Raul Mordenti

Nel corso delle sue Dieci tesi, una densa messa a punto teorica e storica sull’italianistica e la critica letteraria[1], Alberto Asor Rosa scriveva nel 2004:

se la critica letteraria è ricerca della verità del testo, essa svolge (o continua a svolgere) una funzione demistificatoria, che è funzione lato sensu politica, in quanto si sforza di sottrarre il testo al velo ideologico-industriale che da molti punti di vista e direzioni diverse tende oggi ad avvolgerlo. Anche la ricerca scientifica è politica se non ubbidisce ai comandi delle forze dominanti.[2] (altro…)

L’apocalisse e noi

di Raul Mordenti

I. Dell’apocalisse, non si può parlare che al futuro, giacché essa configura la situazione della fine di tutto, in cui nessun presente sarà più dicibile. Per questo l’apocalisse è così strettamente legata alla escatologia e alla profezia.

Eppure c’è un momento liminare il cui l’apocalisse si fa presente, un momento paradossale, come quello (breve e altamente drammatico) che nella esperienza umana si definisce “punto di morte”. In verità ciò che rende presente l’apocalisse non è l’evento della fine in quanto tale ma sono solo i suoi segni, segni premonitori, segni ambigui, segni nascosti, che si tratta, appunto, di s-velare; è questo il vero senso della parola, dal greco apo-kálypsis (ἀποκάλυψις), che significa levare ciò che copre, dunque, letteralmente scoperta o disvelamento, rivelazione. In questo senso il profeta apocalittico è l’ermeneuta del presente, che egli sa interpretare superando lo sguardo miope del quotidiano senso comune (cioè del con-senso). I segni del presente che interessano il discorso apocalittico sono i segni della fine che è contenuta e preparata dall’oggi, esattamente come un ventre gravido contiene e prepara il suo frutto. (altro…)

Introduzione al Convegno del PRC “Cessate il fuoco! Giustizia per la Palestina. Pace per due popoli”

Raul Mordenti

Introduzione

al Convegno del PRC “Cessate il fuoco! Giustizia per la Palestina. Pace per due popoli” (Roma, Casa Internazionale delle Donne, 18 novembre 2023)

1. Non si possono uccidere i bambini e le bambine!

Non si possono uccidere i bambini e le bambine. Non si possono uccidere le donne, Non si possono uccidere i civili. Non si può voler eliminare interi popoli, o comunità, in base all’assurdo concetto della responsabilità collettiva (la responsabilità è sempre individuale), non si può commettere genocidio. (altro…)

In ricordo di Ivano Di Cerbo, un comunista vero

Trascorso qualche tempo dall’emozione per la scomparsa del compagno Ivano Di Cerbo è opportuno tornare a riflettere sulla sua figura e sugli insegnamenti che ci ha lasciato.

            La prima lotta importante che io conosca di Ivano è stata la sua partecipazione al Luglio ’60, e agli scontri degli antifascisti in difesa della democrazia che si svolsero fra Porta San Paolo e Testaccio. Dal 1964 Ivano fu un militante del neonato PSIUP, poi accompagnò il nostro ’68 e partecipò alla fondazione del “Manifesto”. A quel giornale fu sempre fedele, e lo sostenne sempre, perfino indipendentemente dal consenso con la linee che vi via quel giornale esprimeva (ricordo, ancora poco tempo, fa una grande cena di sottoscrizione da lui organizzata). Militante e dirigente del PdUP, Ivano non condivise affatto la confluenza di quel Partito nel PCI e, rifiutando quella confluenza, dette vita, con l’indimenticabile Antonia Sani, Lidia Menapace e altri/e compagni/e di quel livello, al MPA. (altro…)

Il viaggio a Gaza per i due papi

Raul Mordenti

Penso che l’appassionato intervento di Tomaso Montanari (sul “Fatto” di domenica 24), che fra l’altro invoca la presenza a Gaza del papa, non debba essere lasciato cadere. Quell’intervento fa eco all’appello di Raniero La Valle che invita tutti/e a eleggere Gaza come propria residenza.

Si dice che papa Francesco progettasse quel viaggio a Gaza, che gli fu impedito dalla malattia e dalla morte. E si capisce bene perché: essendo Gaza il luogo in cui oggi si consuma al massimo grado il male dell’uomo sull’uomo c’è lì anche qualcosa di “cristico”, che chiama direttamente in causa le sensibilità religiose e cristiane in particolare. (altro…)

Europa chi?

per “Transform Italia” 24 maggio 2025-05-22 VERSIONE PROVVISORIA LETTA

Seminario sul tema:

Intellettuali tra nostalgia occidentalista e movimento contro la guerra

Sinceri ringraziamenti a Transform/Italia non solo per l’invito oggi ma per tutto quello che ha fatto e fa, creando uno spazio di libertà, di unità e di dibattito mai come adesso prezioso. (altro…)

CAPIRE, RESISTERE, PROPORRE

Elezioni del 22 e legge elettorale (da Facebook)

di Raul Mordenti

Abbiamo fatto di più e meglio di quanto fosse possibile fare, eppure abbiamo subito una sconfitta più grave di quanto fosse possibile immaginare.

Cerchiamo allora di capire, capire anzitutto a quale “gioco” abbiamo perso. Questo “gioco” non si può più definire una libera competizione elettorale nelle forme democratiche della Costituzione. Dico questo per due ordini di motivi, uno che riguarda la legge elettorale e uno che riguarda le modalità attuali della politica. (altro…)