Recensione Lavagetto per Left, 13 marzo 2020

La rottura geniale del Decameron

A partire dall’invenzione della peste, il capolavoro del poeta toscano abbatte tutti i vincoli e sopprime tutte le convenienze dell’ordine dato. È la lettura che ne fa Mario Lavagetto nel libro Oltre le usate leggi in cui fonde analisi stilistica e linguistica, filologia e narratologia. (altro…)

R.Mordenti – R.Herlitzka, Dialogo-introduzione alla traduzione del De rerum natura

INTRODUZIONE AL VOLUME DI

R. HERLITZKA, La natura di Tito Lucrezio Caro. Libri I-IV, Milano, 2019.

Raul Mordenti – Roberto Herlitzka, Introduzione in forma di dialogo

(L’incredibile storia di questo testo)

Questo libro ha avuto un suo fato (come forse hanno tutti i libri importanti), in questo caso un fato sospeso fra abbandono e consegna, fra casualità e lunga durata, tutto – naturalmente – condito da un pizzico di necessaria follia, o di magìa. (altro…)

LIBRI RICEVUTI/*ASTERISCHI

(Su almeno alcuni dei libri qui solo elencati, la Redazione conta di poter tornare, con un Asterisco, una Nota o una Recensione nel futuro di “Testo e Senso”) (altro…)

DOPOVIRUS E RIVOLUZIONE COMUNISTA: USCIRE DALLA PRODUZIONE DI MERCI. AFFINCHÉ NIENTE TORNI COME PRIMA (TRANNE RIABBRACCIARCI).

Raul Mordenti

“Ni olvido ni perdòn”

1. Sono doppiamente grato ai compagni e alle compagne di “Militant”: una prima volta per avermi invitato a partecipare al loro importante seminario di studi marxisti e gramsciani, dal cui denso dibattito ho imparato molto[1]; una seconda volta per aver accettato subito la mia proposta di lasciar perdere nel volume degli atti di quel seminario la mia relazione[2], dato che mi sembrava che il virus Covid e il suo “dopo” (ammesso che di “dopo” si possa davvero parlare) avesse determinato una nuova situazione, un nuovo campo di urgenze politiche e teoriche che deve oggi impegnare tutte le nostre energie. (altro…)

La carica dei riapriristi, in nome dei padroni

Pubblicato su Left il 03/05/2020

Riaprire, riaprire subito, riaprire tutto; la produzione, anzi il profitto, non si tocca, e al dio profitto si può sacrificare la vita umana; dunque chissenefrega – dicono i riapriristi – se questo riaprire costerà la vita a qualche decina di migliaia di persone (altro…)

A trent’anni dall’89

(Intervento al Convegno Futura Umanità- Dipartimento di Filosofia della “Sapienza”, 7-2-20)

Concentrerò il mio intervento su un problema specifico, la narrazione che è stata fatta dell’89 da parte del pensiero unico dominante, un aspetto più importante di quanto potrebbe sembrare, perché la narrazione significa uso politico, gestione dell’immaginario e del senso comune delle masse, e i nostri avversari sono stati capaci di usare la loro narrazione dell’89 contro il movimento operaio, non solo contro i comunisti. (altro…)

La geografia mentale del lungo ’68: internazionalismo, antimperialismo, antiautoritarismo

 

  1. Care compagne e cari compagni, poiché mi è toccato – del tutto casualmente – il primo intervento, credo di non poter fare a meno di affrontare un problema che aleggia su tutti noi, cioè la contraddizione che mi sembra esistere fra l’oggetto della nostra riflessione, il movimento del ’68, e lo strumento che usiamo per compiere una tale riflessione, un convegno di studi. C’è forse qualcosa di rituale, di compiaciuto, di celebrativo che è intrinseco alla stessa forma-convegno (tanto più se affidato a vecchi reduci come siamo molti di noi), ma tutto ciò è contraddittorio con l’oggetto della nostra riflessione che è il ’68, il lungo ’68, cioè un decennio di lotte.

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Ci si può affidare ai piromani per spengere un incendio?

Appena si sono profilate all’orizzonte le elezioni è tornato ad allietarci l’insopportabile mantra “sennòvincesalvini”. Ha battuto tutti sul tempo Macaluso, sul “Manifesto” del 10 agosto: “Ora nessuno indebolisca il centro-sinistra!”, ci hanno spiegato,“sennòvincesalvini”. (altro…)

La classe dirigente di domani

Poiché Dio si annida nei particolari, mi permetto di richiamare l’attenzione su un testo politico di capitale importanza che può essere sfuggito a molti. In verità non si tratta di un testo vero e proprio ma di una lettera, tuttavia la sua straordinaria importanza non risiede nella lettera in sé, e non consiste neanche nelle firme, bensì nelle qualifiche che i firmatari hanno ritenuto di dover allegare al proprio nome (con un gesto, in verità, un po’ singolare). (altro…)

La catastrofe e il che fare

                                            “Humanas actiones non ridere, non lugere,
neque detestari,  sed intelligere 
(Baruch Spinoza)

Sommario:

  1. I veri termini del problema che abbiamo di fronte: la fine della democrazia in Italia. 1
  2. La fine del movimento operaio. 1
  3. La fine dei partiti. 2
  4. Come è stato distrutto il movimento operaio. 2
  5. Come sono stati distrutti (o si sono auto-distrutti) i partiti, a cominciare dal nostro. 3
  6. Le leggi elettorali maggioritarie momento decisivo della distruzione della democrazia costituzionale. 4
  7. Hanno fatto un deserto, e l’hanno chiamato “fuoruscita dal Novecento”. 5
  8. Tolti il movimento operaio e la democrazia restano due cose “la pancia” e il potere assoluto dei media. 5
  9. La vicenda delle elezioni europee. 6
  10. Coniugare il “Tutti a casa!” con la necessità di non disperdere niente delle nostre forze: ricostruire il terreno per ricostruire la casa. 7
  11. Che fare? Tre cose, e tre cose soltanto, ma con tutte le nostre energie e subito. 7

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