Anche se purtroppo prevedibile da tempo a causa della lunga e feroce malattia, la notizia della morte di Petrucci ci ha colpito con la violenza di uno schiaffo (come tutte le morti delle persone che ci sono care).
Indice ALF
La rivoluzione in Occidente e la guerra di posizione (contributi per un nuovo paradigma della rivoluzione oggi e qui)
0.
Forse, è ora che ne parliamo e che – soprattutto – ci pensiamo, e ci pensiamo seriamente. Io credo che la fase storica che viviamo, la fase della crisi del capitale globalizzato e, dunque, della fine di ogni possibile tratto egemonico del capitalismo (una fine ben rappresentata dalla persona stessa di Trump) ci spinga, ci costringa ad una simile riflessione sulla rivoluzione, cioè su come l’umanità associata possa fuoruscire dal capitalismo prima che il capitalismo metta in atto la catastrofe globale che porta nel suo seno.
Padellaro, la truffa del “rosatellum” e gli specchietti per le allodole
Benché sia mosso dalle migliori intenzioni questo mondo, Antonio Padellaro spiega come accetterà di abboccare all’amo del “rosatellum” e – quel che è peggio – invita i suoi lettori a farlo.
Rivoluzione e Democrazia
PRC Firenze, 4 novembre 2017-11-01
1. Parlando dell’Ottobre noi stiamo in realtà parlando di una narrazione, una narrazione e un immaginario che hanno sostituito con la loro potenza il fatto, e che hanno contato enormemente nella vita e nella storia del movimento operaio.
Sulla “Linee guida” dell’ANVUR a proposito dell’accredito dei Dottorati Umanistici
0. Vedere all’opera l’ANVUR e le conseguenze della filosofia della VQR (di una filosofia, anzi di una ideologia: di questo in effetti si tratta) credo che ci possa aiutare a capire e a rilanciare il dibattito sul tema.
Sui risultati del referendum
Cominciamo da un po’ di numeri sui risultati del referendum, non quelli giornalistici delle percentuali ma gli unici che contano davvero, quelli in valore assoluto dei votanti; confrontiamo dunque i votanti delle ultime elezioni, quelle europee del 2014, con quelli del referendum sulla Costituzione del 4 dicembre:…
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Lettera al “il Fatto quotidiano” sul precariato universitario
Rispondo volentieri all’invito del “Fatto” a fare sentire la propria voce a proposito della situazione intollerabile denunciata dalla precaria dell’Università.
Io penso, semplicemente, che la generazione dei nostri giovani Colleghi stia sopportando qualcosa che nessuno avrebbe mai dovuto e potuto sopportare, così che il primo interrogativo che si pone è come mai essi (e con essi l’Università intera) non riescano a dare vita a momenti di ribellione.
Sui nostri Colleghi più giovani (diciamo su chi ha oggi trenta-quarant’anni) si scaricano due veri e propri crimini delle classi dirigenti italiane e dei loro Governi.
Il primo crimine – diciamo così – è generale, ed è la precarizzazione del lavoro. Hanno condannato una intera generazione a saltabeccare da un contratto a termine un assegno annuale, da una finta partita IVA a un falso tirocinio, e questo per anni o anni, senza avere mai la possibilità di respirare e, per ipotesi, di unirsi con il proprio compagno o la propria compagna, di fare figli, di maturare una pensione e, magari, anche di dedicarsi con la calma necessaria ai propri studi. Nel caso dell’Università diviene del tutto evidente il carattere pretestuoso della precarizzazione: se un contratto di insegnamento o di ricerca viene reiterato per anni e anni, allora è del tutto evidente che quel posto di docente o di ricercatore è necessario, e allora non si vede come si possa negare a chi lo ricopre di diventare di ruolo. Esiste poi un danno specifico anche per la collettività: la formazione di un docente ricercatore rappresenta anche una spesa, o piuttosto un investimento, che il licenziamento (incorporato nel rapporto precario) distrugge di continuo.
Valutazione: 9,5/10. Risultato: bocciato. – Come si distribuiscono i fondi di ricerca all’Università di Roma ‘Tor Vergata’. – Lettera aperta di Raul Mordenti
“Niente mi sembra più riprovevole di un intellettuale che, di fronte a un’ingiustizia, volta la faccia da un’altra parte”
(E. W. Said)
– Alla Delegata del Rettore per la Ricerca, Chiar.ma Prof.ssa Silvia Licoccia
e, p. c.:
– al Magnifico Rettore prof. Novelli, al Pro-Rettore Vicario prof. Franchini, ai Direttori dei Dipartimenti della Macro-Area di Lettere, proff. Paoli e Salvatori, alla Coordinatrice della Macro-Area di Lettere, prof.ssa Formica, ai/alle Componenti del Senato Accademico, alla comunità universitaria di Roma ‘Tor Vergata’
Cara Collega,
cari/e Colleghi/e, che leggete per opportuna conoscenza,
vi scrivo per rappresentarvi un problema che mi sembra cruciale per il presente e per il futuro della nostra Università: i criteri di assegnazione dei fondi di ricerca, un problema che si intreccia strettamente con la vexata quaestio della cosiddetta VQR e, forse, ci aiuta a conferire concretezza a quel dibattito che ci ha impegnati e divisi nei mesi scorsi.
Recensione al Libro di Bertoni su “doppiozero”
Qui sotto il link alla recensione del libro di Federico Bertoni Universitaly. La cultura in scatola (Laterza, 2016, pp.139, € 15,00). Buona lettura della recensione, ma soprattutto del libro!
http://www.doppiozero.com/materiali/come-distruggere-luniversita-0